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Cenni storici

Pare che il nome derivi dalle celle vinarie che venivano anticamente scavate nella pietra arenaria e occupavano la vasta area dove sorsero le prime abitazioni. Un’altra ipotesi è quella che attribuisce il nome ai piccoli monasteri (Celle). Le prime attestazioni del nome risalgono al XII secolo, tanto nella forma plurale “Cellae”  che in quella singolare, “Cella”. Il nome di Cella compare in documenti quali un diploma dell’Imperatore Arrigo V (1116), è citato poi in una concessione a Guglielmo marchese del Monferrato da parte dell’Imperatore Federico I (1164), in un pubblico atto dell’imperatore Federico II e in un diploma dell’imperatore Carlo IV (1355) con cui si conferma la superiorità dei “Monferrini marchesi su Cella”.

Il territorio di Cella Monte presenta un concentrico, di origine medioevale, e un nucleo minore, la Frazione Coppi, insediato in epoche successive.

Dal 1311 si assiste alla fine di un’”unica terra dei nobili di Celle”  e compaiono protagonisti consortili minori: la signoria di Cella è di fatto suddivisa tra molti feudatari (Ardizzoni, Radicati, Francia ecc.. ). Passeggiando lungo la via principale si possono ammirare due imponenti palazzi: l’antica “Casaforte” e la dimora settecentesca del Vescovo Radicati”. Nel tempo le famiglie nobiliari si contrappongono in due schieramenti: quello alleato ai comuni di Vercelli e Alessandria, e quello filoaleramico. I contrasti si risolvono a favore di quest’ultimo,  con la sottomissione ai Marchesi, poi Duchi, del Monferrato. Dopo l’annessione del ducato del Monferrato agli Stati Sabaudi nel 1708 Cella entra a far parte della provincia di Casale; poi, entro la maglia amministrativa francese, segue le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato a una circoscrizione avente per capoluogo Alessandria. Dopo la parentesi napoleonica rientra a far parte della ricostituita provincia di Casale e poi quella di Alessandria.

Nel 1863 il Sindaco Luigi Vallino, ottiene di aggiungere Monte al nome del Comune, poiché esso si trova su di una delle più belle colline del Monferrato. La successiva richiesta per riconvertire il nuovo nome in Cella Monferrato cade nel nulla.

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato sono stati riconosciuti dall’UNESCO come 50° sito italiano del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Cella Monte si trova nella core-zone della sesta componente del Sito seriale, il “Monferrato degli Infernot”. L’infernot è una cella sotterranea, interamente scavata nell’arenaria e solitamente attigua alla cantina, in cui la temperatura e l’umidità costante, l’assenza di luce, di spifferi di aria e di rumore offrono le condizioni ottimali per la conservazione delle bottiglie di vino più pregiate. Sono piccoli capolavori architettonici realizzati da costruttori locali, testimonianze del sapere contadino del passato.   

Fonti: Camillo Cappellaro (Cella Monte Notizie dal passato), Marco Battistoni (Schede storico-territoriali dei comuni del Piemonte, 2002)